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imprenditore edile individuale fallito ed estensione del fallimento - Iva

  • Michele Giorgiutti

    Venezia
    01/08/2016 15:34

    imprenditore edile individuale fallito ed estensione del fallimento - Iva

    Fallimento di impresa individuale di costruzioni edili.
    Prima del fallimento il titolare aveva acquistato un terreno edificabile in quota indivisa con la moglie in regime di separazione dei beni (50% ciascuno). La coniuge formalmente non risultava nemmeno collaboratrice familiare. L'imprenditore aveva poi costruito sul terreno una bi-villa detraendo tutta l'iva sugli acquisti.
    Per una serie di elementi che comprovavano l'esercizio comune dell'impresa con la moglie, il fallimento è stato esteso a quest'ultima, quale socia di una accertata società di fatto coniugale.
    Ora, dovendo predisporre la vendita dei due appartamenti (in corso di costruzione, individuati catastalmente ma senza attribuzione di categoria, classe e rendita) a mio avviso devo applicare l'Iva (4% o 10% a seconda che venga richiesta l'agevolazione I^ casa o meno) all'intera cessione e non alla quota del 50% riferibile all'imprenditore, proprio perché è fallita l'impresa (collettiva di fatto) e perché l'iva sugli acquisti era stata a suo tempo interamente detratta. Va emessa fattura per l'intero prezzo, indicando in anagrafica della fattura la partita Iva dell'imprenditore.
    Chiedo cortesemente una conferma dell'impostazione suggerita e ringrazio per il vostro efficiente ed utile servizio.
    • Stefano Andreani - Firenze
      Luca Corvi - Como

      24/08/2016 21:10

      RE: imprenditore edile individuale fallito ed estensione del fallimento - Iva

      Non ci risultano documenti di prassi sulla questione, ma concordiamo con le posizioni dottrinali che, in caso di accertamento di società di fatto prodromica alla dichiarazione di fallimento della stessa, qualora presuma di dover svolgere attività d'impresa in nome della stessa (ed è certamente attività d'impresa la liquidazione dei beni aziendali) il Curatore debba richiedere l'attribuzione della partita IVA della stessa.

      Ciò premesso se, al di là delle risultanze catastali e dell'intestazione del bene a un soggetto diverso (l'imprenditore e la moglie di esso, pro-quota), si ritiene che tale immobile sia da considerare di proprietà della società in questione, pur consapevoli dell'evidente anomalia della situazione, ci pare inevitabile che esso debba essere fatturato, per intero, in nome di tale società e quindi con tale nuova partita IVA.

      La fattispecie è comunque decisamente anomala e molto delicata, e un incontro preliminare con l'Agenzia delle Entrate, o ancor meglio un'istanza di interpello, si parrebbero estremamente opportuni.