Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - LA LEGGE FALLIMENTARE

Ammissione al passivo per "danno riflesso" del familiare del dipendente infortunato

  • Ivano Cangini

    Montecalvo in Foglia (PU)
    06/06/2017 10:11

    Ammissione al passivo per "danno riflesso" del familiare del dipendente infortunato

    Vorrei sottoporre al vostro giudizio il seguente caso:
    Il dipendente infortunatosi in maniera piuttosto grave ad una mano si insinua nel fallimento chiedendo il privilegio di cui all'rt.2751 bis n.q c.c. per l'invalidità temporanea e permanente, danno per capacità lavorativa specifica, danno morale-psichico, ecc. per una somma consistente, che ritengo debba essere accolta.
    Analogamente i familiari dell'i9nfortunato presentato una insinuasione al passivo con una richiesta di risarcimento per "danno riflesso" per l'assistenza al congiunto nel periodo di infortunio, richiedendo lo stesso grado di privilegio.
    La somma richiesta viene moltiplicata per quanti sono i componenti il nucleo familiare.
    Nella domanda dei familiari non è specificato nè determinato il criterio di calcolo seguito per la quantificazione della somma, e questo è per me motivo di esclusione dalla richiesta di ammissione al passivo.
    Ritengo però che anche giuridicamente la somma richiesta dai familiari non sia opponibile alla massa, e non abbiano la legittimazione a presentarla in quanto non creditori vs. la procedura.
    Non ho però trovato giurisprudenza a supporto.
    Qual'è il vostro autorevole parere:
    Grazie.
    • Zucchetti Software Giuridico srl

      Vicenza
      06/06/2017 20:40

      RE: Ammissione al passivo per "danno riflesso" del familiare del dipendente infortunato

      "Va per altro verso ribadito che il danno non patrimoniale iure proprio del congiunto (che la ricorrente indica come "danno morale riflesso" e "danno esistenziale"), è ristorabile non solo in caso di perdita ma anche di mera lesione del rapporto parentale (cfr., con riferimento al danno morale in favore dei prossimi congiunti della vittima di lesioni colpose, v. Cass., 3/4/2008, n. 8546; Cass., 14/6/2006, n. 13754; Cass., 31/5/2003, n. 8827; Cass., Sez. Un., 1/7/2002, n. 9556; Cass., 1/12/1999, n. 13358. E già Cass., 2/4/1998, n. 4186)" (così in termini Cass. 6(04/2011, n. 7844).
      I congiunti del lavoratore infortunato, quindi, teoricamente possono vantare pretese nei confronti del datore di lavoro responsabile, ma, la stessa Corte sottolinea l'esigenza di evitare un allargamento a dismisura dei risarcimenti del danno morale, per cui insiste sulla necessità di una rigorosa prova dell'esistenza di questo danno, evitando di rifugiarsi nel notorio.
      Inoltre , in tal modo i familiari chiedono un danno jure proprio, per cui non possono avvalersi del privilegio che assiste il credito per danni del lavoratore.
      In sostanza, al momento, fa bene a proporre il rigetto della domanda.
      Zucchetti Sg srl