Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - LA LEGGE FALLIMENTARE

MORTE DEL SOCIO UNICO AMMINISTRATORE UNICO IN SOCIETA FALLITA

  • Giacomo Biagiotti

    TOLFA (RM)
    02/09/2016 09:54

    MORTE DEL SOCIO UNICO AMMINISTRATORE UNICO IN SOCIETA FALLITA

    Salve,
    di recente l'amministratore unico nonchè socio unico di una srl unipersonale fallita di cui sono curatore è deceduto. Gli eredi legittimi, per questioni di convenienza economica, credo che rinuncieranno all'eredità e pertanto le quote sociali non saranno agli stessi trasferite e non si potrà procedere ad una assemblea per la nomina di un nuovo amministratore.
    La società in questione, quindi rimarrà senza proprietari (soci) e senza amministratori. Come posso rimediare a tale problema?
    Grazie anticipatamente per l'attenzione che vorrete concedermi.
    Cordiali saluti.
    • Zucchetti Software Giuridico srl

      Vicenza
      02/09/2016 12:31

      RE: MORTE DEL SOCIO UNICO AMMINISTRATORE UNICO IN SOCIETA FALLITA

      La implicita premessa della sua domanda è che non è stato dichiarato il fallimento del socio unico e amministratore della società fallita, per cui non trova applicazione nella fattispecie l'art. 12 l.f.. Si tratta, invece, di una normale vicenda successoria nelle quote della srl fallita detenute dal socio unico defunto e, se come possiamo dedurre dal suo riferimento agli eredi legittimi che hanno rinunciato, si tratta di una successione legittima, ossia senza testamento, i successibili sono indicati negli artt. 565 e segg. c.c., fino ad arrivare, in mancanza di altri, allo Stato, giusto il disposto dell'art. 586c.c., per il quale "In mancanza di altri successibili, l'eredità è devoluta allo Stato. L'acquisto si opera di diritto senza bisogno di accettazione e non può farsi luogo a rinunzia". Se è così, le quote della società fallita passano allo Stato, che dovrà decidere cosa farne e, se lo ritiene, nominare un amministratore.
      La situazione, come vede, non è agevole e dovrà informarsi come materialmente muoversi per sollecitare la successione e le altre operazioni nella burocrazia statale. Tutto sarebbe più facile se il socio defunto avesse lasciato un testamento, perché, in tal caso a seguito della rinuncia dei chiamati all'eredità, si apre una procedura di eredità giacente con la nomina di un curatore, col quale è più facile interloquire.
      Zucchetti Sg Srl