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Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - LA LEGGE FALLIMENTARE
istanza di fallimento in proprio
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Alessandro Turini
Piombino (LI)27/10/2015 09:35istanza di fallimento in proprio
buongiorno
mi rivolgo a voi per avere un vostro autorevole parere su una situazione che appare di difficile soluzione.
una società viene posta in liquidazione nel 2010 e al liquidatore viene affidato il compito di presentare domanda di concordato preventivo liquidatorio. il concordato presentato prevede affitto di azienda e cessione successiva della stessa (prezzo assistito da fidejussione rilasciata da consorzio di garanzia.viene nominato il Commissario Giudiziale ma non il Liquidatore Giudiziale.
il concordato viene omologato ma successivamente fallisce sia il consorzio di garanzia fidi che la società affittuaria dell'azienda. nel frattempo è trascorso un anno dalla data prevista per l'ultimo adempimento, per cui i Creditori non hanno più modo di presentare ricorso per ottenere la risoluzione del concordato.
nessun decreto è stato emesso dal Tribunale, e ciò nonostante il Commissario giudiziale ritiene che il Concordato possa considerarsi chiuso.
nel frattempo il Liquidatore volontario, dopo aver notiziato il Tribunale ed il CG sullo stato della procedura, presenta all'assemblea le proprie dimissioni e provvede all'iscrizione delle stesse presso il registro delle imprese.
L'assemblea, convocata per oltre quattro volte, non si riunisce mai (sempre deserta), per cui, oltre a non approvare il bilancio 2014. non provvede neanche a sostituire il Liquidatore dimissionario.
la situazione oggi è quindi la seguente:
concordato non più eseguibile nella sostanza. nessun creditore ha chiesto la risoluzione del concordato e si ritiene che per ciò siano scaduti i termini. il CG non ritiene più di essere coinvolto nella procedura che ritiene conclusa, ma al registro imprese la società risulta ancora in concordato. il liquidatore volontario dimissionario ha notiziato GD e CG sull'impossibilità di proseguimento del concordato. l'assemblea si rifiuta di riunirsi per sostituire il liquidatore o per fornirgli ulteriori poteri
la domanda è la seguente:
nello scenario descritto in che misura e ai sensi di quale norma si ritiene che il liquidatore dimissionario da mesi possa considerarsi legittimato attivo a chiedere la dichiarazione di fallimento, pur in assenza dei necessari poteri?
Vi prego di suggerirmi la normativa o la giurisprudenza di riferimento a sostegno della Vostra autorevole risposta.
vi ringrazio e Vi auguro buon lavoro.-
Zucchetti Software Giuridico srl
Vicenza27/10/2015 19:59RE: istanza di fallimento in proprio
Ci dispiace, ma non abbiamo nulla di sicuro da suggerirle, dato che, abolito il fallimento d'ufficio e posta la preliminare "eliminazione" della procedura concordataria per poter dichiarare il fallimento (Cfr. Cass, sez. un. n. 9934 e n. 9935 del 2015), non c'è un mezzo per uscire dall'impasse (Nardechia, La risoluzione del concordato preventivo in Fallimento 2012 pag. 253, apre qualche spiraglio alla possibilità della dichiarazione di fallimento non preceduta da risoluzione, possibilità negata invece da Fabiani). In sostanza, se non si risolve il concordato non si può dichiarare il fallimento e nessun creditore, unici legittimati, ha preso l'iniziativa della risoluzione che, peraltro, non può essere risolto per decorrenza del termine annuale. L'unica cosa che si può fare è emettere il decreto di chiusura precisando la ragione della chiusura e sollecitare il P.M. a presentare una domanda di fallimento; la chiusura senza accertamento dell'avvenuta esecuzione non dovrebbe produrre effetti liberatori per il debitore per cui i creditori potrebbero agire con azioni individuali nei suoi confronti e questa prospettiva- peraltro non del tutto certa- potrebbe indurre il debitore a non opporsi alla dichiarazione di fallimento.
Zucchetti Sg srl
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