Forum PROCEDURE EX CCII - LIQUIDAZIONE GIUDIZIALE

Crediti dei dipendenti per buoni pasto e welfare aziendale non corrisposto

  • Renato Santini

    Bologna
    19/09/2024 17:39

    Crediti dei dipendenti per buoni pasto e welfare aziendale non corrisposto

    Spett.le Zucchetti,
    Vi sottopongo la seguente situazione per avere una Vostra opinione.
    I dipendenti della società di cui sono stato nominato Curatore hanno depositato le domande di ammissione al passivo che, oltre alle retribuzioni non corrisposte e al TFR maturato fino alla data di cessazione del rapporto di lavoro, espongono anche una richiesta a titolo di buoni pasto e una a titolo di Welfare aziendale (previsto dal relativo CCNL di riferimento), in quanto non corrisposti dalla società in bonis, entrambi con privilegio ex art. 2751-bis n.1.
    In situazioni normali, come noto e per semplificare, si tratta di elementi non retributivi che vengono riconosciuti ai dipendenti. Se ammettessi questi importi in privilegio, in caso di riparto si tratterebbe invece evidentemente di pagamenti in denaro.
    Le soluzioni alternative potrebbero essere le seguenti:
    - ammettere i due importi richiesti con privilegio, come richiesto, avente preferenza A3.5 (equiparandoli di fatto a un'indennità?);
    - ammettere i due importi in chirografo (soluzione per la quale sono al momento propenso in quanto non sono persuaso del fatto che si tratti di elementi retributivi, come indicato nelle istanze);
    - escludere i due importi.
    Quale ritenere essere la soluzione più coerente? (Ammesso che vi abbia fornito tutti gli elementi utili per una adeguata valutazione).
    Un cordiale saluto
    • Zucchetti Software Giuridico srl

      Vicenza
      19/09/2024 20:00

      RE: Crediti dei dipendenti per buoni pasto e welfare aziendale non corrisposto

      Condividiamo la sua preferenza per la soluzione sub 2. Gli importi sono dovuti, ma anche a nostro avviso vanno collocati in chirografo in quanto non rientranti né tra le retribuzioni né tra le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto, che sono le voci (che qui potrebbero interessare) cui l'art. 2751 bis n. 1 c.c. attribuisce il privilegio.
      Zucchetti SG srl
      • Renato Santini

        Bologna
        20/09/2024 12:29

        RE: RE: Crediti dei dipendenti per buoni pasto e welfare aziendale non corrisposto

        Buongiorno,
        Vi ringrazio per il prezioso contributo.
        Riguardo al welfare, approfondendo il CCNL di riferimento ho un dubbio sull'ammissione in quanto viene specificato:
        - il periodo di utilizzo, che va dal 1° giugno al 31 maggio di ciascun anno;
        - il fatto che non è ammessa in nessun caso l'erogazione sostitutiva in denaro.
        In merito al primo punto preciso che né l'azienda, né i dipendenti erano a conoscenza di questo strumento, quindi, di fatto, per quanto la situazione sia anomala, l'azienda non lo ha mai erogato ma i dipendenti non lo hanno mai richiesto (sono stati i sindacati, in sede di ammissione al passivo, a inserirlo nella domanda).
        Per quanto riguarda il secondo punto, il fatto che la società sia adesso in procedura concorsuale potrebbe rendere la disciplina difforme rispetto a quella applicabile a una società in bonis (come dicevo, in caso di riparto, si sostanzierebbe in un pagamento in denaro).
        A questo punto ritengo che la questione da chiarire a monte del ragionamento sia se il non aver usufruito dello strumento nei tempi indicati dal CCNL faccia decadere il relativo diritto del dipendente (diverso sarebbe se il dipendente lo avesse richiesto e l'azienda non lo avesse erogato, allora non avrei avuto dubbi sull'ammissione al passivo).
        Comunque, era più per completare la discussione che potrebbe essere utile in futuro ad altri colleghi.
        Un cordiale saluto
        • Zucchetti Software Giuridico srl

          Vicenza
          20/09/2024 19:25

          RE: RE: RE: Crediti dei dipendenti per buoni pasto e welfare aziendale non corrisposto

          Il welfare aziendale sintetizza la creazione di sistemi di welfare attraverso cui una impresa mette a disposizione dei propri dipendenti o categorie di essi beni o servizi Benefits) entro un valore massimo di utilizzo anche quanto al tempo. Questi benefits, rimborsi o buoni welfare non sono obbligatori per l'azienda, tranne nei casi in cui è il CCNL di riferimento o il regolamento aziendale a imporlo, per cui è il contratto collettivo che va preso in esame , anche per quanto riguarda l'utilizzo.
          Nel suo caso il CCNL di riferimento, oltre al tempo annuale per l'utilizzo, stabilisce che non è ammessa in nessun caso l'erogazione sostitutiva in denaro, il che significa che se un lavoratore non riesce ad utilizzare tutta la disponibilità concessa dal welfare aziendale nell'anno di riferimento, non può ottenere, per ila parte non utilizzata, il tramutamento in denaro.
          Rapportando questi criteri al fallimento del datore di lavoro, deve ritenersi che le prestazioni non godute nell'anno anteriore (e precedenti ancora) alla dichiarazione di fallimento non son recuperabili né tramutabili in danaro, in base alla disposizione del contratto collettivo, nel mentre lo sono i benefits dell'ultimo anno in corso al momento della dichiarazione di insolvenza, in forza del principio della conversione in denaro dei crediti non pecuniari (art. 59 l. fall.), dato che in tal caso quelle prestazione di welfare erano ancora utilizzabili.
          Non abbiamo trovato precedenti, per cui si tratta di una nostra ricostruzione.
          Zucchetti SG srl