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Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - VARIE
ESERCIZIO DIRITTO DI OPZIONE ACQUISTO RAMO D'AZIENDA AFFITTATO
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Ilaria Vaghi
CODOGNO (LO)06/03/2018 05:57ESERCIZIO DIRITTO DI OPZIONE ACQUISTO RAMO D'AZIENDA AFFITTATO
Buongiorno.
Un fallimento ha in essere un contratto di affitto di ramo d'azienda, con una societa' affittuaria "X", stipulato ante fallimento, non interrotto dal curatore, e scadente al 30.04.2018.
Con asta senza incanto e' stata aggiudicata, in data 28.04.2017 la vendita del ramo d'azienda oggetto d'affitto.
L'ordinanza di vendita riportava tutte le informazioni riguardanti il contratto di affitto in essere.
Il saldo prezzo è stato versato entro i termini, dall'aggiudicatario, con bonifico sul conto della procedura.
Al momento, l'atto di cessione del ramo di azienda non è ancora stato stipulato tra il fallimento e l'aggiudicatario.
(In quanto, successivamente all'asta, la società affittuaria ha presentato un reclamo, il reclamo non è stato accolto, ed ora è pendente un giudizio in Cassazione per diritto di prelazione dell'affittuaria, in cui il fallimento si è costituito, ma su cui non si approfondisce ulteriormente in questa sede).
Il contratto di affitto è stato disdettato dal curatore alla società affittuaria "X", entro i termini previsti (ossia tre mesi prima della scadenza).
Il contratto d'affitto prevedeva la clausola del DIRITTO DI OPZIONE per la stipula dell'atto di acquisto del ramo di azienda, esercitabile, dall'affittuaria, entro 90 gg. dal termine dell'affitto.
Il curatore potrebbe ricevere,a questo punto, la comunicazione, dall'affittuaria, di volontà di esercitare tale diritto di opzione, non essendo ancora scaduti i termini di 90 giorni per esercitarlo.
Domanda: l'aggiudicatario potrebbe rinunciare all'intestazione del ramo di azienda, se ricevesse la comunicazione di esercizio del diritto di opzione dall'affittuaria? O l'irrevocabilità dell'aggiudicazione all'asta opera in termini assoluti?
(In sostanza: al momento, l'affittuaria ha comunicato verbalmente al curatore di aver intenzione di esercitare il diritto di opzione, e contemporaneamente, l'aggiudicatario ha comunicato verbalmente di voler rinunciare all'acquisto. Si aggiunge che vi è la volontà tra le parti di addivenire ad una transazione che preveda la rinuncia in toto al giudizio in cassazione con l'interruzione di tale procedimento, riconoscendo, peraltro, al fallimento tutte le spese legali sostenute sinora in tale giudizio).
In questa ipotesi chiedo se ritenete corretto prevedere il seguente iter, o, se, in alternativa, si possa intravedere una soluzione migliore.
1) la società affittuaria "X" invia al Curatore ed all'aggiudicatario, tramite pec, la comunicazione in cui manifesta la volontà di esercitare il diritto di opzione all'acquisto, dando un termine breve all'aggiudicatario per rispondere;
2) il curatore riceve dall'aggiudicatario la comunicazione tramite pec di voler espressamente rinunciare al diritto di acquisto;
3) il Curatore comunica al G.D. quanto ricevuto di cui ai punti 1) e 2) e rivolge istanza al G.D. di autorizzazione alla stipula dell'atto notarile di cessione del ramo di azienda con l'espressa rinuncia di acquisto dall'aggiudicatario in favore della società affittuaria. Successivamente, il G.D. autorizza il Curatore alla stipula;
4) il Curatore, l'aggiudicatario, e la societa' affittuaria "X" stipuleranno dinanzi al notaio l'atto in cui, in primo luogo, l'aggiudicatario cede il proprio diritto di acquisto alla società affittuaria, e, in secondo luogo, la società affittuaria acquista il ramo di azienda, pagando il prezzo all'aggiudicatario, per cui le somme già acquisite dalla procedura in precedenza, relative al saldo prezzo, restano giacenti sul conto della procedura.
Grazie.
Dott.ssa Ilaria Vaghi (Lodi)-
Zucchetti Software Giuridico srl
Vicenza08/03/2018 20:50RE: ESERCIZIO DIRITTO DI OPZIONE ACQUISTO RAMO D'AZIENDA AFFITTATO
Senza entrare nel merito dell'operazione, sembra abbastanza conveniente per la curatela risolvere la questione nel modo indicato. Ci lascia qualche perplessità il punto 4), nel senso che l'aggiudicatario non può cedere il diritto di aggiudicazione, al quale peraltro ha già dichiarato di voler rinunciare, per cui avanti al notaio questi dichiara di confermare la rinuncia alla aggiudicazione e alla trasferimento dell'immobile a causa delle difficoltà insorte a seguito e delle contestazioni mosse dall'affittuario sulla prelazione e dall'esercizio di questi del diritto di opzione e il curatore accetta. Contestualmente l'affittuario esercita l'opzione e acquista il bene alle stesse condizioni, transigendo le pregresse vertenza nel modo da lei esposto. A questo punto la curatela dovrebbe restituire all''aggiudicatario il prezzo da questi versato e l'affittuario, nuovo acquirente dovrebbe pagare il prezzo alla curatela, per cui questa può delegare l'acquirente a versare il prezzo direttamente all'ex aggiudicatario.
Non ci sembra che in questo modo venga violata la competitività della vendita in quanto il bene è stato già aggiudicato a mezzo procedura competitiva e si addiviene, per risolvere una serie di problemi insorti, a definire il tutto attraverso l'operazione descritta, che consente al fallimento di incassare sempre lo stesso prezzo e di ottenere il rimbirso delle spese di causa.
Zucchetti Sg srl
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Ilaria Vaghi
CODOGNO (LO)08/03/2018 23:49RE: RE: ESERCIZIO DIRITTO DI OPZIONE ACQUISTO RAMO D'AZIENDA AFFITTATO
Vi ringrazio.
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