Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - PASSIVO E RIVENDICHE

CREDITORI STRANIERI

  • Fabrizio Tagliabracci

    Mestre (VE)
    04/01/2013 15:05

    CREDITORI STRANIERI

    Sono appena stato nominato in un fallimento con molti creditori stranieri. Mi chiedono se possono inviare le istanze di ammissione al passivo (ovviamente via PEC) in inglese. Sono ammissibili ?
    Grazie
    Fabrizio Tagliabracci
    • Zucchetti Software Giuridico srl

      Vicenza
      04/01/2013 20:37

      RE: CREDITORI STRANIERI

      Non pensiamo che possa inviare ai creditori stranieri le comunicazioni via PEC, a meno che questi non disponga di una PEC, il che ci sembra difficile perché la posta elettronica certificata, a quanto ne sappiamo, è uno strumento di comunicazione prettamente italiano.
      Per quanto riguarda la lingua da usare riteniamo che vada utilizzare la lingua italiana dal momento che il fallimento è dichiarato in Italia. Nulla esclude che, per agevolare la lettura, possa effettuare una traduzione (non è necessariamente asseverata), ma nella lingua del posto ove si trova il creditore ricevente, per cui l'inglese può andare bene per le comunicazioni spedite in paesi ove la lingua ufficiale è l'inglese.
      Zucchetti SG Srl
      • Fabrizio Tagliabracci

        Mestre (VE)
        05/01/2013 08:37

        RE: RE: CREDITORI STRANIERI

        Forse mi sono spiegato male. Le comuicazioni ex art.92 le ho spedite per raccomandata e in italiano. Però alcuni creditori stranieri, via mail, mi hanno chiesto di tradurgliela in inglese. Io gliel'ho sommariamente riassunta, spiegando cos'è una PEC e come potrebbero aprirla (salvo che non si rivolgano ad un corrispondente italiano) e gli elementi essenziali dell'istanza di ammissione al passivo. Loro mi chiedono se,per evitare spese legali e di traduzione, possono scrivere l'istanza di ammissione al passivo in inglese (inviata da loro per forza via PEC, visto che l'art.93 non mi pare che introduca delle deroghe per i creditori stranieri, e qui i creditori sono francesi, belgi, olandesi, greci ecc.).
        Io non avrei niente in contrario, visto che sono tutti crediti chirografari che in gran parte risultano dalla contabilità. Però mi domando se le istanze in inglese siano ammissibili e non so cosa rispondere. Temo di no, ma prima di dare risposte che in qualche modo possono influire sull'immagine dell'Italia all'estero (che già non è un granchè... ho un altro fallimento con molti creditori stranieri aperto da 15 anni e non vi dico cosa mi arriva) vorrei essere sicuro.
        Grazie
        • Zucchetti Software Giuridico srl

          Vicenza
          06/01/2013 20:42

          RE: RE: RE: CREDITORI STRANIERI

          Il processo civile, di qualsiasi tipo, in Italia (eccetto che nelle zone bilingue) deve svolgersi nella lingua italiana, giusto il disposto dell'art. 122 c.p.c. per cui gli atti delle parti- e il ricorso per l'insinuazione produce gli effetti di una domanda giudiziale- devono essere redatti in questa lingua o in quella di provenienza con traduzione asseverata..
          Tuttavia, se lei- che è la controparte- conosce l'inglese e lo comunica al giudice delegato che accetta la sua traduzione, non vedremmo problemi a che le domande siano redatte in questa lingua. Non è molto rituale, ma se nessuno contesta, è giusto far prevalere esigenze di economia processuale.
          Zucchetti SG Srl