Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - PASSIVO E RIVENDICHE

domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

  • Lorenzo Lorini

    Firenze
    06/04/2016 14:55

    domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

    Buongiorno,
    avrei tre quesiti in merito all'ammissione al passivo di un dipendente di una società fallita.

    1) Il dipendente produce copia delle buste paga, richiedendo l'ammissione per l'intera retribuzione lorda, al lordo delle ritenute fiscali e previdenziali.

    Devo ammetterle per l'intera retribuzione lorda come richiesto, oppure dalla retribuzione lorda devo sottrarre le trattenute previdenziali indicate nella busta paga?

    2) Il dipendente richiede altresì l'ammissione per l'importo del TFR indicato nella busta paga dell'ultimo mese di lavoro, dato dalla somma del fondo TFR e della quota TFR maturata nell'anno. Nella busta paga è indicata però anche una "trattenuta fondo pensione": devo escluderla dal computo del TFR o devo ammettere l'importo richiesto dal dipendente?

    3) Il dipendente richiede l'ammissione in privilegio anche degli interessi legali maturati fino alla sentenza di fallimento.
    Le retribuzioni per cui il dipendente richiede l'ammissione sono relative a novembre e dicembre 2014, mentre la sentenza di fallimento è stata pronunciata e depositata nel gennaio 2016.
    Dalla lettera della norma di cui all'art. 2749 c.c., sembra che tali retribuzioni siano fuori dal periodo considerato dalla norma stessa "interessi dovuti per l'anno in corso alla data del pignoramento e per quelli dell'anno precedente".
    Avrei quindi intenzione di escludere dal privilegio tali interessi.

    Vi sembra corretta la mia interpretazione?

    Grazie e cordiali saluti.
    • Zucchetti Software Giuridico srl

      Vicenza
      06/04/2016 20:21

      RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

      Domanda sub. 1). Esatta la sua interpretazione in quanto il dipendente va ammesso al lordo delle ritenute fiscali, che lei deve effettuate al momento del pagamento, e al netto delle ritenute previdenziali, per il mancato pagamento delle quali sono legittimati i relativi enti.
      Domanda n. 2). Bisognerebbe appurare cosa intendesse il datore di lavoro con la dizione "trattenuta fondo pensione". La sua proposta di detrarre tale voce presuppone che si tratti del contributo del lavoratore per la previdenza (forse complementare) e che il datore lo abbia trattenuto e versato a chi di dovere, perché se non versato bisognerebbe meglio appurare chi è legittimato a chiederlo.
      Domanda n. 3). Esatta la sua interpretazione dell'art. 2749 c.c.
      Zucchetti Sg srl
      • Fabiola Tombolini

        Ancona
        02/12/2016 17:52

        RE: RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

        Buongiorno,
        in merito alla questione 1), chiedo se vi sia una diversa interpretazione da adottare per l'ammissione al passivo di crediti di lavoratori dipendenti, almeno per i contributi gravanti sul lavoratore (non pagati dall'azienda) alla luce della recente sentenza Cass civ 17.11.2016 n. 23426 (pubblicata su ilcaso.it) che indica l'ammissione al passivo al lordo (e non al netto) di tale importo. In particolare tenuto presente anche che la maggior parte delle domande ad oggi viene formulata al netto e non al lordo dei contributi per la quota del lavoratore, e solo una parte, appunto, al lordo.
        Grazie per una vostra indicazione e cordiali saluti

        • Zucchetti Software Giuridico srl

          Vicenza
          02/12/2016 19:31

          RE: RE: RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

          La sentenza da lei citata ha effettivamente affermato il principio che il lavoratore dipendente va ammesso al passivo al lordo dei contributi previdenziali a suo carico (del dipendente) non corrisposti dal datore di lavoro all'ente previdenziale.
          A dire il vero la sentenza n. 23426 del 2016 non ci convince perché, pur se basata su una ricca motivazione, non spiega, a nostro avviso, sufficientemente come e perché, una volta che la legge attribuisce al datore di lavoro di versare i contributi anche del lavoratore, questi poi riprenda la legittimazione a richiederli al suo datore, ponendo sullo stesso piano l'ipotesi in esame con quella, ben diversa, del datore di lavoro che abbia trattenuto dallo stipendio del lavoratore più di quanto dovuto. Di modo che può accadere che si insinui al passivo fallimentare del datore di lavoro il dipendente- che in base al principio della obbligatorietà delle prestazioni previdenziali e assistenziali potrebbe aver egualmente ricevuto la prestazione dall'ente- e l'ente stesso, che peraltro può chiedere anche le somme aggiuntive con i privilegi di cui agli artt. 2753 e 2754 c.c., nel mentre il lavoratore gode del privilegio di cui all'art. 2751bis n. 1; privilegio che assiste anche il credito per i danni conseguenti alla mancata corresponsione da parte del datore di lavoro dei contributi previdenziali e assistenziali (senza fare differenze tra quelli a carico del datore o del lavoratore), da cui potrebbe dedursi che il credito che il dipendente può far valere è questo per danni e non per il rimborso della quota di retribuzione sottratta e non versata all'ente.
          Al momento, pertanto, sarebbe opportuno attendere una decisone che faccia chiarezza sulle critiche che alla citata sentenza si stanno facendo.
          Zucchetti Sg srl
    • Barbara Rovati

      Milano
      22/01/2018 11:33

      RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

      Buongiorno,

      avrei un dubbio in merito all'ammissione al passivo di un dipendente di una società fallita.
      Il lavoratore è stato licenziato dalla società prima della dichiarazione di fallimento.
      Ha presentato domanda di insinuazione al passivo richiedendo il pagamento del TFR al lordo producendo l'ultimo cedolino relativo all'importo del TFR senza richiedere l'ammissione del privilegio ex art. 2751 bis n. 1 c.c..
      Il mio dubbio è: il privilegio gli va riconosciuto anche in mancanza di esplicita richiesta?
      La data di cessazione del rapporto si ricava nella busta paga ma non ha prodotto la lettera di licenziamento.
      E' la prima volta che mi capita un caso simile.
      Grazie e cordiali saluti.
      (Per) Avv. Barbara Rovati
      Dott.ssa Paola Cerri
      • Zucchetti Software Giuridico srl

        Vicenza
        22/01/2018 17:23

        RE: RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

        Il privilegio è una qualificazione del credito concesso dal legislatore in ragione della causa del credito, per cui nel momento in cui il creditore espone la fonte del credito e le cause che lo hanno determinato, il privilegio può ben essere concesso dal giudice, a meno che non emerga la espressa volontà del creditori di non volerlo chiedere.
        Per quanto riguarda la mancata produzione della lettera di licenziamento, questa è irrilevante al fini del TFR se la data della cessazione del rapporto risulta aliunde, come nel suo caso.
        Zucchetti SG srl
        • Barbara Rovati

          Milano
          23/01/2018 08:58

          RE: RE: RE: domanda ammissione al passivo di lavoratore dipendente

          Buongiorno,

          Vi ringrazio per la risposta al mio quesito.
          Cordiali saluti.