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Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - PASSIVO E RIVENDICHE
Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
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Matteo Eccher
Mori (TN)05/10/2011 12:24Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Buongiorno,
vi chiedo cortesemente un supporto su una domanda di ammissione al passivo.
Un lavoratore dipendente chiede di essere ammesso al passivo per i contributi quota dipendente, quota datore di lavoro e per il TFR trattenuto, ma non versato al fondo di previdenza complementare. Preciso che tali importi non si riferiscono alle forme di previdenza obbligatoria INPS, ma sono versamenti integrativi ad un altro fondo di previdenza. Il dipendente ha richiesto l'ammissione con il privilegio ex art. 2751-bis n.1 cod.civ..
In primo luogo mi sono confrontato con l'ufficio legale di questo Fondo di previdenza per capire chi fosse legittimato ad insinuarsi al passivo (il dipendente o il Fondo?). Loro ritengono che legittimato sia solo il dipendente in quanto la legge delega n. 243/2004, art. 1, comma 2, lett. e), punto 8), che prevedeva che ai fondi pensione venisse attribuita la "contitolarità con i propri iscritti del diritto alla contribuzione, compreso il trattamento di fine rapporto cui è tenuto il datore di lavoro, e la legittimazione dei fondi stessi, rafforzando le modalità di riscossione anche coattiva, a rappresentare i propri iscritti nelle controversie aventi ad oggetto i contributi omessi nonché l'eventuale danno derivante dal mancato conseguimento dei relativi rendimenti" è rimasta lettera morta, non essendo stata trasferita da parte del legislatore nelle previsioni del D.Lgs. n. 252/2005. Secondo il Fondo di previdenza, ad oggi, i fondi pensione, a differenza dell'INPS, devono limitarsi a permettere agli aderenti di verificare la posizione individuale maturata e non possono attivarsi nei confronti dei datori di lavoro inadempienti rispetto all'obbligo contributivo.
In secondo luogo sto esaminando la richiesta del privilegio.
Il privilegio richiesto è quello tipico delle retribuzioni dei dipendenti "le retribuzioni dovute, sotto qualsiasi forma, ai prestatori di lavoro subordinato e tutte le indennità dovute per effetto della cessazione del rapporto di lavoro, nonché il credito del lavoratore per i danni conseguenti alla mancata corresponsione, da parte del datore di lavoro, dei contributi previdenziali ed assicurativi obbligatori ed il credito per il risarcimento del danno subito per effetto di un licenziamento inefficace, nullo o annullabile".
Il caso in esame non è relativo a contributi previdenziali obbligatori, ma si riferisce, in gran parte, alle trattenute dalla busta paga dalla retribuzione e TFR altrimenti liquidato al dipendente, però mai versato al fondo di previdenza complementare. Potrei quindi sostenere, quantomeno per la quota trattenuta al dipendente, che la somma richiesta sia relativa proprio ad una quota parte di retribuzione e TFR e quindi potrebbe essere ammesso il privilegio richiesto. Invece, ammetterei in chirografo la quota a carico del datore di lavoro.
In merito alle due questioni è di orientamento differente l'opera curata da Massimo Ferro "Le insinuazioni al passivo". In particolare, alla voce "istituti e crediti previdenziali (diversi dall'INPS)" (pagina 1.313), sostiene che diverso trattamento deve essere riservato ai crediti contributivi che hanno origine non dalla legge ma dalla contrattazione collettiva, da convenzioni o contratti (rispetto a crediti da contribuzioni obbligatorie). Stabilendo che legittimato è il Fondo, l'autore ritiene che dalla natura contrattuale di questi crediti deriva la loro collocazione al chirografo, dovendosi escludere la riconoscibilità per essi dei privilegi di cui agli artt. 2753 e 2754 cod.civ. atteso che il presupposto di queste cause legittime di prelazione è proprio l'obbligatorietà per legge della contribuzione.
I miei dubbi rimangono quindi i soliti.
- se legittimato è il dipendente, ritengo corretto riconoscere il privilegio richiesto in quanto trattasi di importi trattenuti al dipendente dalla retribuzione e dal TFR ed in chirografo la quota a carico del datore di lavoro.
- se legittimato è il fondo, devo respingere la richiesta del dipendente e comunque l'importo sarebbe in chirografo.
Mi scuso per essermi dilungato e Vi ringrazio anticipatamente per il prezioso confronto.
Matteo Eccher
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Zucchetti Software Giuridico srl
Vicenza08/10/2011 19:54RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Sulla legittimazione non avremmo molti dubbi nell'attribuirla al lavoratore per i motivi spiegati dal Fondo e come da noi detto in altre risposte.
Riteniamo inoltre che la quota parte di retribuzione e TFR sia assitita dal privilegio ex art. 2751 bis n. 1 c.c. in una risposta al dott. Co9stantini del maggio di quest'anno dicevamo infatti che "Per quanto riguarda il quesito sub 2, riteniamo che i dipendenti possano chiedere la quota di TFR non corrisposto dal datore di lavoro al Fondo complementare, importo da inserire nella voce A3.1 del gestionale Zucchetti (si sta predisponendo una apposita voce, A3.1 bis apposita per i fondi complementari)- come è stato poi fatto-.
Per il resto abbiamo le sue stesse perplessità che potranno essere risolte, come già ci auspicavamo in latra occasione, solo attraverso un intervento legislativo o chiarificatore della S.C..
Zucchetti SG Srl
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Matteo Eccher
Mori (TN)10/10/2011 07:55RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Avevo provato a cercare domande analoghe alla mia, ma questa risposta mi è sfuggita.
Vi ringrazio per il confronto.
Matteo Eccher-
Matteo Eccher
Mori (TN)17/10/2011 12:52RE: RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Avendo effettuato ulteriori approfondimenti, aggiorno la situazione.
Con circolare 23 del 22 febbraio 2008 l'INPS ha fornito le istruzioni per poter chiedere l'intervento del fondo di garanzia della posizione previdenziale complementare. Tale fondo copre, su richiesta del lavoratore:
a) il contributo del datore di lavoro;
b) il contributo del lavoratore che il datore di lavoro abbia trattenuto e non versato;
c) la quota di TFR conferita al fondo che il datore di lavoro abbia trattenuto e non versato.
Link alla circolare INPS 23/2008: http://www.inps.it/circolari/Circolare%20numero%2023%20del%2022-2-2008.htm-
Gianluca Vita
MONTEGRANARO (AP)23/10/2013 09:37RE: RE: RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Buongiorno,
relativamente all'argomento di cui in oggetto richiedo anche un Vostro parere sulla questione della prescrizione dello stesso credito dato che al fondo pensione vengono versate quote mensili proporzionali alle retribuzioni corrisposte. Si chiede quindi se è applicabile quanto previsto dall'art.2955 n.2.
Grazie
Gianluca Vita
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Zucchetti Software Giuridico srl
Vicenza23/10/2013 19:59RE: RE: RE: RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Non abbiamo trovato precedenti. Noi crediamo che non trovino applicazione gli art. 2955 e 2956 c.c. perché tali norme fanno espresso riferimento a specifiche fattispecie e, per i dipendenti, prendono in considerazione il diritto dei prestatori di lavoro "per le retribuzioni" corrisposte a periodi non superiori al mese (art. 2955 c.c.), o superiori al mese (art. 2956 c.c.), per cui la dizione non comprende, né soggettivamente né oggettivamente, con i versamenti da effettuare al fondo pensione.
Questa, naturalmente è la nostra opinione da prendere come tale, come è normale accada quando non riportiamo un indirizzo consolidato giurisprudenziale.
Zucchetti Sg Srl
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Piero Fogu
Olbia (SS)17/11/2015 17:33RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
Buongiorno,
mi ricollego al quesito in oggetto per chiedere il vostro parere: un dipendente, per il tramite di un legale, presenta istanza di ammissione al passivo per i contributi alla previdenza complementare e TFR non pagato. Allega alla istanza la busta paga del TFR e i CUD dai quali emergono i contributi che il datore di lavoro ha dichiarato "versati" al Fondo complementare.
L'istanza non fa richiesta di alcun tipo di privilegio, né a rivalutazione monetaria o interessi legali.
E' corretto ammettere la domanda come da richiesta (il dipendente si è avvalso del legale per la presentazione e la stesura e, quindi, vale la regola del "petitum") o la richiesta è da integrare nel seguente modo:
- per il TFR con la rivalutazione monetaria dalla maturazione del credito sino alla data di esecutività dello stato passivo e interessi legali fino alla data di deposito del progetto di riparto e con il riconoscimento del privilegio voce A3.1;
- per il TFR da versare al Fondo complementare senza rivalutazione e senza interessi legali con privilegio voce A3.1b?
Grazie in anticipo per il vostro parere.
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Zucchetti Software Giuridico srl
Vicenza19/11/2015 20:46RE: RE: RE: Insinuazione al passivo del dipendente per contributi integrativi non versati al fondo
L'art. 429, comma 3, c.p.c. dispone che "...Il giudice, quando pronuncia sentenza di condanna al pagamento di somme di denaro per crediti di lavoro, deve determinare, oltre gli interessi nella misura legale, il maggior danno eventualmente subito dal lavoratore per la diminuzione di valore del suo credito, condannando al pagamento della somma relativa con decorrenza dal giorno della maturazione del diritto...". Questa disposizione opera anche nel caso di fallimento in occasione della verifica del passivo, a seguito dell'intervento della Corte Costituzionale, tra cui Corte Cost. n. 204 del 1989 che ha fissato il principio da lei anche richiamato della decorrenza della rivalutazione fino alla dichiarazione di esecutività dello stato passivo; termine individuato proprio in parallelo con la decisione del giudice del lavoro che decide ex art. 429 c.p.c.. tanto vuol dire che rivalutazione e interessi sui crediti di lavoro debbono essere considerati anche in mancanza di domanda da parte del richiedente.
Per quanto ritiene la quota di Tfr da versare al Fondo di previdenza complementare, probabilmente il lavoratore chiede il rimborso della quota di retribuzione che il datore di lavoro ha trattenuto e che avrebbe dovuto versare al fondo e che non ha versato. per questa parte il dipendente aziona un credito di lavoro assoggettato alla stessa regola di cui sopra quanto a rivalutazione e interessi.
Zucchetti SG srl
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