Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - CHIUSURA PROCEDURA

chiusura partita iva con mantenimento iscrizione registro imprese

  • Filippo Pellegrino

    Tricesimo (UD)
    09/02/2024 16:55

    chiusura partita iva con mantenimento iscrizione registro imprese

    Buongiorno mi trovo questo particolare caso di chiusura della procedura:
    - fallimento di srl che si chiude per ripartizione finale ex art. 118 co. 3, con un immobile ancora intestato in quanto rinunciato dopo vari tentativi di vendita. Nel decreto di chiusura il Tribunale afferma che "non dovrà essere disposta la cancellazione della fallita dal Registro delle imprese, onde consentire le eventuali azioni esecutive individuali dei creditori sul citato immobile".
    Alla luce di ciò ritenete comunque necessario (o opportuno) chiudere la partita iva? grazie
    • Stefano Andreani - Firenze
      Luca Corvi - Como

      12/02/2024 10:42

      RE: chiusura partita iva con mantenimento iscrizione registro imprese

      La questione non è banale (e fortunatamente nemmeno frequente) e riteniamo che la proposizione di interpello sia l'unica strada percorribile per evitare conseguenza in capo al Curatore.

      Ciò perché qualora il bene dovesse effettivamente essere assoggettato a esecuzione individuale, al momento della vendita dovrebbe essere emessa fattura, quindi:

      - o si mantiene aperta la partita IVA

      - o la si chiude, e la si riaprirà se e quando sarà necessario.

      Nel primo caso, chi adempirà l'obbligo di presentare le dichiarazioni IVA annuali? Il Curatore riteniamo perda ogni legittimazione, e comunque non ci pare ragionevole che possa rimanere obbligato a compiere tale dovere a tempo indeterminato.

      Nel secondo caso, qualora fosse necessaria tale riapertura, non ci pare agevole individuare il soggetto legittimato a farlo: il delegato alla vendita parrebbe forse l'unico, ma con grandissime perplessità.


      Una soluzione potrebbe essere seguire quanto ha dettato la Risposta dell'Agenzia delle Entrate n. 52/2020 in tema di riparto a professionista deceduto:

      - premesso che "la prestazione di servizi professionali svolta dal de cuius ... rientra nel campo di applicazione dell'IVA, anche se il prestatore (de cuius) ha chiuso anticipatamente la partita IVA"

      - preso atto che "Tale ultima circostanza comporta l'impossibilità (da parte degli eredi) di porre in essere gli adempimenti relativi all'obbligo di fatturazione quando avviene il pagamento del corrispettivo da parte della curatela, momento in cui si verifica anche l'esigibilità dell'imposta"
      - conclude che "non potendo gli eredi riaprire la partita IVA del de cuius, si ritiene che l'obbligo di fatturazione relativo alla predetta operazione da assoggettare ad iva dovrà essere assolto dal committente (curatore fallimentare) ai sensi dell'articolo 6, comma 8, del d.lgs n. 471 del 1997"

      - che, ricordiamo, recita: "Il cessionario o il committente che, nell'esercizio di imprese, arti o professioni, abbia acquistato beni o servizi senza che sia stata emessa fattura nei termini di legge o con emissione di fattura irregolare da parte dell'altro contraente, è punito ... con sanzione amministrativa ... sempreché non provveda a regolarizzare l'operazione ... se non ha ricevuto la fattura, entro quattro mesi dalla data di effettuazione dell'operazione, presentando all'ufficio competente nei suoi confronti, previo pagamento dell'imposta, entro il trentesimo giorno successivo, un documento in duplice esemplare dal quale risultino le indicazioni prescritte dall'articolo 21 del decreto del Presidente della Repubblica 26 ottobre 1972, n. 633, relativo alla fatturazione delle operazioni".

      In sostanza, non essendo possibile riaprire la partita IVA, si stabilisce che sia il committente a dover emettere autofattura.

      Ma c'è comunque un serio problema: in tale caso era possibile perché si dava per scontato che fosse ancora aperta la partita IVA del fallimento e quindi il Curatore fosse in grado di emettere la c.d. "autofattura-denuncia" di cui all'art. 6 del D.Lgs. 471/1997, ma se l'immobile in questione venisse acquistato da un privato? Un privato l'autofattura non può emetterla di certo.


      Insomma, nessuna delle soluzioni che abbiamo immaginato è esente da serie criticità, per questo, come anticipato sopra, la proposizione di interpello ci pare l'unica soluzione percorribile.