Forum PROCEDURE EX LEGGE FALL. - VARIE

Comitato dei creditori assistiti e domiciliati presso un legale

  • Angelo Berti

    Portogruaro (VE)
    06/02/2023 11:56

    Comitato dei creditori assistiti e domiciliati presso un legale

    Porto all'attenzione del Forum il caso che segue:
    solo 3 ex dipendenti di una società fallita - regolarmente ammessi al passivo - hanno dato la propria disponibilità a comporre il Comitato dei creditori ed il GD li ha conseguentemente nominati.
    I suddetti creditori sono tutti domiciliati presso lo stesso avvocato ed è a quest'ultimo che ho sin ora inviato le mie richieste di autorizzazione / approvazione, ecc.
    Premesso che ho "disturbato" il cdc solo due volte, dopo la mia ultima PEC il loro legale mi ha così scritto (testuale) :" Con la presente segnalo che d'ora in poi tutte le comunicazioni relative alla procedura fallimentare in oggetto dovranno essere inviate direttamente ai Componenti del Comitato Creditori ".
    Se i componenti del CdC avessero una propria PEC per me non cambierebbe nulla ma, dato che così non è, dovrei inviar loro una raccomandata con costi inutili per la procedura e per i creditori e tempi che, ovviamente, si allungherebbero non di poco.
    Chiedo dunque ai Vs. esperti ed al Forum se il legale domiciliatario possa esimersi dal ricevere le richieste del Curatore e se, in un caso come questo , ci siano gli estremi per chiedere al GD la revoca della nomina dei componenti del Comitato.
    Grazie, cordialità
    AB
    • Zucchetti SG

      Vicenza
      06/02/2023 17:55

      RE: Comitato dei creditori assistiti e domiciliati presso un legale

      E' probabile che l'avvocato in questione abbia rinunciato al mandato o sia stato revocato, tuttavia, secondo le regole del codice deontologico forense, "il difensore a cui sia stato revocato il mandato o che vi abbia rinunciato conserva fino alla sua sostituzione, la legittimazione a ricevere gli atti indirizzati dalla controparte al suo assistito ma, dal momento della revoca, non è più legittimato a compiere atti nell'interesse del mandante, atteso che la revoca o la rinuncia hanno pieno effetto tra il cliente e il difensore e determinano il venir meno del rapporto di prestazione d'opera intellettuale instauratosi con il c.d. contratto di patrocinio" Parere Cons. naz. Forense 29.04.2022). Rimane, pertanto, per l'avvocato revocato o rinunciatario il dovere di informare la parte assistita delle comunicazioni e notificazioni che dovessero pervenirgli fino a nomina di un nuovo difensore; tuttavia, considerato il disinteresse attuale del legale e la necessità che la procedura abbia un comitato che funzioni, stante la difficoltà di comunicazione, sarebbe opportuno chiedere al giudice la sostituzione dei membri nominati con soggetti forniti di Pec, anche perché è abbastanza anomalo che tutti i componenti del comitato appartengano alla stessa categoria di creditori, forniti peraltro da privilegio di grado elevato, che potrebbe renderli disinteressati alle sorti della procedura nell'interesse dei creditori successivi.
      Zucchetti SG srl
      • Angelo Berti

        Portogruaro (VE)
        08/02/2023 17:11

        RE: RE: Comitato dei creditori assistiti e domiciliati presso un legale

        Grazie per la risposta precisa e convincente.
        Preciso però che il legale, nonostante sia perfettamente al corrente delle regole deontologiche forensi, nel comunicare che non ha rinunciato al mandato e che neppure gli è stato revocato, ha però confermato che non farà più da tramite con i propri assistiti perché Il loro ruolo di membri del Comitato Creditori esula completamente dall'attività professionale svolta e da svolgersi per l'espletamento dell'incarico che gli è stato conferito.
        il legale, a maggior sostegno delle sue ragioni, aggiunge che i membri del Comitato possono agevolmente svolgere in autonomia quelle funzioni in quanto non versano in alcuna situazione di conflitto di interessi e sono in possesso di tutti i requisiti previsti dalla legge per ricoprire detto ruolo.

        Con riguardo al fatto che tutti e tre i membri del CdC siano ex dipendenti della fallita e quindi "privilegiati" preciso altresì che - come spesso accade - sono gli unici che hanno dato la propria disponibilità ad accettare la nomina che il GD gli ha poi conferito.

        In un caso simile, riterrei opportuno chiedere al GD di revocare la nomina in ragione del fatto che dovrei comunicare con dei creditori privi di PEC per la rinuncia a collaborare da parte del legale che li assiste comportando per la procedura il sostenimento di costi inutili e soprattutto il dilatarsi dei tempi necessari ad ottenere pareri, autorizzazioni ecc..
        Secondo i Vs. esperti una istanza del genere avrebbe i presupposti per ottenere la revoca del CdC?
        Grazie molte, cordiali saluti
        AB
        • Zucchetti SG

          Vicenza
          08/02/2023 19:42

          RE: RE: RE: Comitato dei creditori assistiti e domiciliati presso un legale

          Le giustificazioni del legale non ci sembrano molto convincenti, ma, come avevamo già suggerito nella precedente risposta, ricorre l'opportunità di chiedere la revoca e la sostituzione dei membri del comitato. Salvo quanto previsto dall'articolo 37-bis, infatti, "la composizione del comitato può essere modificata dal giudice delegato "in relazione alle variazioni dello stato passivo o per altro giustificato motivo" (art. 40, co. 1 l. fall.) e, a nostro avviso, le ragioni da lei esposte ci sembrano un giustificato motivo, ma siamo nel campo della opportunità che lascia margini di discrezionalità; la sostituzione diventa più agevole ove i dipendenti siano stati già soddisfatti, in quanto, in tal caso, opererebbe anche l'altra causa modificativa derivante dalla variazione dello stato passivo.
          Zucchetti SG srl